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Tari 2018: ecco chi ha diritto all’esenzione o alla riduzione del pagamento

Tari 2018: ecco chi ha diritto all’esenzione o alla riduzione del pagamento

La Tari, la tassa sui rifiuti calcolata in base alla superficie dell’immobile e al numero dei suoi occupanti, è disciplinata dalla legge statale che ne prescrive l’esenzione per alcune categorie di immobili. Inoltre, le differenti disposizioni comunali, ricavabili dai regolamenti, stabiliscono gli importi e le tipologie di esenzioni. Ecco, dunque, chi è esonerato dal pagamento della Tari e chi può usufruire di riduzioni e agevolazioni.

Esenzione per chi possiede un immobile ma non lo utilizza

La Tari, come definita dalla legge, è un’imposta da corrispondere in caso di possesso di un immobile che sia suscettibile di produrre rifiuti urbani. Ecco, dunque, che coloro che possiedono un immobile ma non lo utilizzano sono esentati dal suo pagamento. Infatti, un locale inutilizzato non è suscettibile di produrre alcun tipo di rifiuto urbano. Naturalmente, affinché il locale rientri nella categoria degli immobili inutilizzati, non devono essere presenti allacciamenti alla corrente elettrica e collegamenti alla rete idrica e fognaria. Inoltre, i contribuenti devono presentare la richiesta di esenzione al fine di ottenerla.

Alcuni regolamenti comunali, inoltre, oltre all’assenza di utenze attive richiedono ulteriori condizioni. Ne è un esempio il regolamento del comune di Milano che, nel caso di appartamenti disabitati, richiede la verifica dell’assenza di mobili all’interno dell’abitazione. In questo caso, l’immobile non arredato in cui le utenze di gas, luce, acqua e telefono sono assenti permette di richiedere l’esenzione dal pagamento della Tari.

Agevolazioni e riduzione in casi particolari

Coloro che riciclano i rifiuti organici in modo autonomo hanno diritto a richiedere delle riduzioni sugli importi della Tari. Lo stesso per quelli che decidono di depositare i rifiuti urbani direttamente nei punti di riciclo presenti nel territorio del proprio comune. Infine, anche in caso di disservizio della gestione dei rifiuti, i contribuenti hanno diritto alla riduzione dato il pericolo di danni sull’ambiente che deriva dalla mancata raccolta dei rifiuti.

Relativamente agli immobili, le agevolazioni riguardano i locali occupati da una sola persona, dato che l’importo della Tari è legata al numero di occupanti, facenti parte del nucleo familiare, dell’abitazione, e i locali utilizzati in modo discontinuo o stagionale. Questi ultimi, infatti, non rientrano nella categoria di immobili disabitati e dunque non danno diritto all’esenzione ma alla riduzione della Tari.

Gli immobili per cui la Tari non è dovuta

Alcuni contribuenti, proprietari di alcune specifiche tipologie di locali e aree, non devono effettuare il pagamento della Tari in quanto ne vengono del tutto esclusi. In particolare, la legge esclude dal pagamento dell’imposta i locali e le aree condominiali non utilizzati in via esclusiva, come ad esempio l’androne o le scale, le e aree  e i locali che non sono suscettibili di produrre rifiuti urbani, come ad esempio i balconi o i sottotetti, ed infine le aree scoperte se queste risultano come pertinenze di locali per i quali è previsto il pagamento della Tari.