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Animali domestici: cosa si può fare e cosa evitare durante il lockdown

Animali domestici: cosa si può fare e cosa evitare durante il lockdown

L’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) ha stilato una lista che riguarda gli animali domestici, in particolare cosa si può fare e cosa è meglio evitare durante il lockdown. Le indicazioni fornite dalla Onlus sono importanti per chiunque abbia cani, gatti o anche animali da stalla. Anche chi è volontario di un’associazione che si occupa di animali potrebbe trovare informazioni utili.

Animali domestici e Covid: cosa è permesso e cosa invece non lo è

L’ENPA ha spiegato in un documento pubblicato sul proprio sito cosa è possibile fare per i propri animali domestici durante il lockdown. In primis, è permesso portare il cane a fare una passeggiata ed è consentito portare i propri animali dal veterinario se stanno male o hanno bisogno di cure periodiche. In questo secondo caso, secondo l’Ente, sarebbe opportuno chiedere al veterinario “una dichiarazione con la quale si attesti l’indifferibilità della visita“, dichiarazione che dovrebbe essere chiesta anche per la tolettatura.

Nel caso in cui invece il nostro animale domestico si trovasse ricoverato per motivi di salute in una clinica veterinaria, si dovrebbe evitare di fargli visitaa meno di specifiche e giustificate esigenze comprovate dal medico veterinario“. Per quanto riguarda invece tutti quei casi in cui l’animale ricoverato deve essere dimesso, è necessario farsi inviare in anticipo dal veterinario il foglio di dimissioni via e-mail.

In tutti i casi, è necessario portare con sé l’autocertificazione: l’Ente ha stilato una lista di consigli per compilarla correttamente. Se invece l’animale domestico ha bisogno di cibi particolari, ci si può recare al negozio di animali di fiducia (sono aperti), ma sarebbe meglio portare con sé “la certificazione veterinaria che attesti l’esigenza nutritiva” particolare per l’animale.

È possibile adottare animali domestici in questo periodo esattamente come avviene normalmente, ovviamente rispettando tutte le norme e, considerato il periodo, così come sarebbe corretto contattare il veterinario prima di recarsi all’ambulatorio, si dovrebbe anche contattare il rifugio in cui si ha intenzione di andare per adottare. In questo modo di si viene a conoscenza degli eventuali limiti e degli accorgimenti che ogni canile o gattile ha previsto per operare con la dovuta cautela in osservanza alle disposizioni governative.

Animali domestici: è possibile accudirli se sono distanti da casa?

Nella lista dell’ENPA sugli animali domestici, in particolare su cosa si può fare e cosa è meglio evitare durante il lockdown, viene anche menzionata la possibilità di spostarsi dal proprio comune o di uscire dal domicilio per la cura degli animali. Queste disposizioni riguardano gli animali da stalla o i cavalli che, se non curati, possono andare incontro alla morte.

Nell’autodichiarazione, l’Ente consiglia di spiegare il fatto che nessun’altro nell’area in questione può occuparsi dei suddetti animali e che è necessario quindi agire in prima persona. In particolare, l’Ente specifica: “Se si tratta del proprio cavallo affidato ad un terzo che non può assicurare lo sgambamento, è possibile spostarsi per tale ragione, purché se ne dia atto nell’autodichiarazione ed allegando anche la certificazione del veterinario che attesti la necessità dello sgambamento quale imprescindibile necessità etologica del cavallo“.

Cosa si può fare se si accudiscono colonie o animali altrui

Tra le indicazioni dell’ENPA sugli animali domestici, che riguardano cosa è lecito fare e cosa evitare durante il lockdown, ci sono anche informazioni per i volontari. Se si gestisce una colonia di gatti o di cani, anche non registrata, è possibile uscire per dare loro da mangiare o curarli, se ci si trova in una zona rossa, è necessario portare con sé l’autocertificazione. Per quanto riguarda invece la gestione di queste colonie con un’associazione, l’Ente specifica che è necessario “allegare la dichiarazione dell’associazione o il modulo Asl di assegnazione diretta e nominativa della colonia felina o dei cani liberi accuditi“, se ci si trova in una zona rossa.

Se invece si accudiscono degli animali domestici di “una persona impossibilitata (…) (anziana / infortunata/ricoverata / deceduta)” è necessario specificarlo nel modulo. Se si deve uscire dal proprio comune, è necessario “motivare che lo spostamento fuori dalla zona interdetta o all’interno di una zona interdetta, nell’autodichiarazione bisognerà motivare che lo spostamento si rende necessario perché non ci sono altri volontari in quell’area, oppure che se ne occupava qualcuno ora impossibilitato, specificandone la ragione“.

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