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Arredare con i rampicanti: come coltivare il glicine in giardino e in balcone

Arredare con i rampicanti: come coltivare il glicine in giardino e in balcone

Il glicine è una pianta rampicante davvero bella e profumata. Se ben tenuta può raggiungere grandissime dimensioni e diventare un vero e proprio albero. Il suo splendido colore viola/lilla e il profumo intenso la rendono una pianta davvero gradevole alla vista, capace di decorare e rendere immediatamente più magici muri, tettoie e balconi. 

Caratteristiche del glicine

Il nome scientifico del glicine è Wisteria, ed è una pianta rampicante della famiglia delle Leguminose. Ama i climi temperati e freschi ma si adatta bene anche in contesti più difficili, purché sia esposta al sole o a mezz’ombra. Il glicine cresce piuttosto velocemente e può raggiungere altezze fino a 20 metri per 10 di estensione. 

Si espande avvolgendosi attorno a qualunque tipo di supporto ed è dunque un rampicante adatto a ricoprire tettoie, adornare le pareti di un balcone, le recinzioni dei giardini o i muri stessi dell’abitazione. La sua fioritura a grappoli è un’esplosione di colore e profumo molto suggestiva che comincia in primavera e prosegue fino in estate.

Coloro che desiderano coltivare il glicine nel proprio giardino o in balcone, devono sapere che la pianta è molto resistente ma anche piuttosto infestante. Occorrerà dunque potarla periodicamente, in estate e in inverno, per non rischiare di perderne il controllo. In particolare, può insinuarsi nelle crepe o attorcigliarsi sulle grondaie procurando ingenti danni. Inoltre, i suoi frutti si presentano come piccoli legumi che contengono semi velenosi. Se in famiglia ci sono bambini, è bene fare attenzione che non vengano raccolti e utilizzati per giocare.

Come coltivare il glicine in terra

Il glicine, come abbiamo già accennato, non ha bisogno di particolari cure. Tuttavia, è bene piantarlo a terra a fine inverno per evitare che il freddo e le gelate possano danneggiare la piantina giovane. Per quanto riguarda la terra, anche in questo caso la pianta si adatta, ma sarebbe meglio prediligere un terriccio argilloso e ricco di sostanze nutritive. 

Se piantato in una zona ben soleggiata del giardino, il glicine crescerà velocemente; pertanto è bene potarlo in estate, per sfoltire e ordinare i rami, e in inverno. La potatura invernale va fatta a gennaio e dovrà essere piuttosto drastica. Vanno eliminati tutti i rami secchi e danneggiati lasciando solo 4 – 6 gemme per ogni ramo. 

Come coltivare il glicine in vaso

Trattandosi di una pianta che può diventare davvero grande, scegliete con molta attenzione dove posizionare il vaso in cui crescerà. Quest’ultimo dovrà essere piuttosto grande perché, una volta che il glicine avrà incominciato ad arrampicarsi, il rinvaso sarà molto complicato. Scegliete un terriccio argilloso e, se vedete che cala di volume, aggiungetene un po’. Concimate il glicine in marzo, a ridosso della prima fioritura, con un concime a basso contenuto di azoto. 

In vaso la crescita risulta un pochino più lenta, ma comunque non mancate mai i 2 appuntamenti con la potatura. In più, quando fiori e foglie iniziano a seccare, sappiate che avrete molto da fare per mantenere il balcone pulito. Prima della potatura di gennaio, quando iniziano i primi freddi, proteggete le radici con la pacciamatura per evitare che gelino.

Quanto annaffiare il glicine? 

L’irrigazione del glicine varia molto a seconda del clima, della stagione e dell’età della pianta. Tendenzialmente se il rampicante è piccolo e la temperatura alta, va annaffiato abbondantemente 1-2 volte a settimana. Se la pianta è grande e il clima fresco e temperato, può essere annaffiata anche solo 1 volta al mese. 

Con un intervallo di tempo così ampio, il consiglio che possiamo darvi è di controllare la terra. Quando risulta secca al tatto in superficie, annaffiate il glicine evitando i ristagni d’acqua. In inverno invece, che si tratti di glicine piantato a terra o in vaso, irrigatelo con poca acqua un paio di volte al mese, preferibilmente in mattinata o all’ora di pranzo, perché la pianta abbia il tempo di assorbire l’acqua prima che geli. 

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