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Involucri di cera d’api: una soluzione eco che arriva dal passato

Involucri di cera d’api: una soluzione eco che arriva dal passato

La cera d’api è conosciuta e utilizzata dall’uomo da millenni. Ne abbiamo fatto trattamenti cosmetici, candele ma anche uno strumento per la conservazione del cibo. Forse infatti non ci abbiamo mai prestato attenzione, ma alcuni formaggi o la bottarga (solo per dirne un paio) sono da sempre conservati nella cera. Da qualche anno a questa parte poi, stanno tornando in auge gli involucri di cera d’api. Scopriamo la loro storia e perché dovremmo iniziare ad usarli in cucina.

L’uomo e la cera d’api

L’uso della cera d’api da parte dell’uomo si perde nella notte dei tempi. A partire dagli antichi egizi abbiamo prove concrete del suo impiego. È largamente utilizzata nella medicina tradizionale cinese e dal medioevo sappiamo che è stata utilizzata per la conservazione dei cibi. Del resto si tratta di una sostanza naturale nata proprio per questo. Le api la secernono da un’apposita ghiandola e la utilizzano per creare cellette in grado di contenere nettare, miele e larve.

La cera è chimicamente stabile, resistente all’acqua e all’ossidazione. È traspirante e non altera in alcun modo ciò che contiene. Sopporta le basse temperature e il suo punto di liquefazione è 62 gradi. Dopo aver avuto un periodo di larghissima diffusione in ambito alimentare, con l’avvento della plastica ha subito un progressivo declino. Solo in anni recenti si è riscoperta e ora gli involucri di cera d’api rappresentano una valida alternativa green alla pellicola per alimenti.

Come funzionano gli involucri di cera d’api

Gli involucri di cera d’api non sono altro che pezzi di stoffa rivestiti di cera. Se ne trovano in commercio di diverse forme e fantasie ma è possibile farli anche a casa. Basta prendere del panno di cotone, acquistare della cera solida, cospargere di scaglie il tessuto e poi stirarlo coprendolo con della carta da forno. In questo modo la cera si scioglie e si distribuisce su tutta la superficie. Fatelo sia da in lato che dall’altro e il gioco è fatto.

Ma come si usano? Gli involucri di cera d’api sono perfetti per avvolgere i formaggi, conservare frutta e verdura tagliata, chiudere contenitori per il frigorifero ma anche per trasportare i panini per un picnic. In sostanza li potete utilizzare al posto della pellicola di plastica o per chiudere i contenitori che, si sa, nelle credenze delle nostre case finiscono sempre per perdere il coperchio o il tappo. Lo strato di cera rende la stoffa piuttosto rigida e in grado di prendere e mantenere la forma che le date.

La loro manutenzione è semplice, basta sciacquarli sotto un getto d’acqua fredda e riporli distesi. Se li piegaste infatti potrebbero crearsi delle sorte di crepe nello strato di cera. Se ben trattati possono durare fino a un anno, passato il quale potrete decidere se ri-cerarli oppure sostituirli. Quando non sono più utilizzabili potrete buttarli nell’organico (se la tela è 100% cotone e non tinta) oppure, se avete la stufa, possono trasformarsi in ottimi accendi fuoco.

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